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Le acque ferme

Con più di 250 laghi e centinaia di raccolte d'acqua minori, il Trentino ha acque ferme…per tutti i gusti. Vasti o minuscoli, profondi o meno, "giovani" o "vecchi", i nostri laghi mostrano una varietà che rende difficile una loro distinzione in categorie. La ripartizione altitudinale è però un buon criterio, perché l'altitudine ha una grande influenza sia sulla temperatura dell'acqua che sulla presenza di sostanze nutrienti e quindi sull'intero sistema ecologico del lago. Così, dall'alto verso il basso, si possono distinguere laghi d'alta quota (quasi tutti in circhi glaciali), laghi di montagna (ad es. Molveno), laghi collinari (ad es. Canzolino) e laghi di fondovalle (ad es. Caldonazzo). Bisogna anche considerare che tutti i laghi vanno incontro a un invecchiamento che li porta con il tempo a trasformarsi in stagni e paludi o torbiere per via dell'accumulo dei sedimenti e dello sviluppo della vegetazione acquatica. I laghi d'alta quota e di montagna, come avviene per le acque correnti, hanno temperature troppo basse e nutrimento troppo scarso per la maggior parte delle specie di pesci. Così solo il Salmerino alpino e la Sanguinerola, e in basso talvolta anche lo Scazzone e il Cobite barbatello, riescono ad abitarli. Nei laghi collinari e ancor più in quelli di fondovalle, le maggiori temperature e l'abbondanza di sali minerali favoriscono lo sviluppo dei piccoli organismi acquatici, delle alghe e delle piante palustri. Ciò moltiplica le possibilità di vita per le diverse specie, che in questi ambienti convivono spesso numerose.

Aquile 2002
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