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La catena alimentare nei corsi d'acqua

Si può paragonare un corso d'acqua a un corpo vivente, nel quale la vita è data dal continuo fluire di energia che viene attinta dal mondo circostante. 
Infatti, le innumerevoli forme animali, grandi e piccole, che popolano questo ambiente non avrebbero alcuna possibilità di esistere se il corso d'acqua non ricevesse dall'esterno, e quindi dall'ambiente terrestre, una grande quantità di materia organica. Di cosa si tratta? Principalmente di fogli morte e altri frammenti di piante che arrivano al corso portate dai rivi, ma anche di particelle di origine animale (spoglie di animali, deiezioni, ecc.). Tutto questo materiale rappresenta il cibo per un autentico esercito di piccoli invertebrati che vivono tra i sassi del fondo, specializzati nell'afferrare, tagliare, sminuzzare e infine ingerire le particelle trasportate dall'acqua. Maestri nell'arte del riciclaggio, questi animaletti ripuliscono incessantemente l'acqua dai detriti organici e sono quindi, assieme ai batteri decompositori, i protagonisti dell'autodepurazione biologica dei fiumi e dei torrenti. Grazie ai macroinvertebrati bentonici, in prevalenza larve acquatiche di insetti, la materia morta si trasforma quindi in sostanza viva. Girando le pietre di un torrente si resta strabiliati dalla varietà di questi animali e dalla loro abbondanza, quindi non stupisce affatto che essi rappresentino la base alimentare per la rimanente fauna acquatica, in primo luogo per i pesci. Se l'uomo combina guai e fa sparire dal corso d'acqua i macroinvertebrati bentonici, le sostanze organiche non vengono più riciclate e si accumulano, degradandosi poi in elementi minerali che danno origine ad un diffuso inquinamento organico. È utile ricordarselo, anche perché questi animaletti ci danno un aiuto enorme, concorrendo ad eliminare anche quegli inquinanti organici che noi stessi riversiamo in acqua. Nella folta schiera dei macroinvertebrati bentonici (insetti di svariato tipo, molluschi, crostacei, vermi, ecc.), ogni specie ha le sue preferenze e la sua particolare sintonia con determinate condizioni ambientali. Così la comunità di questi animaletti cambia al variare dell'altitudine, della portata, della temperatura, della quantità di sostanze organiche e così via. Siccome essa comprende molte specie sensibili all'inquinamento, i macroinvertebrati bentonici vengono usati come indicatori della qualità delle acque nell'ambito di indagini svolte con il metodo dell'I.B.E. (Indice Biotico Esteso). Prelevando con un retino gli animali del fondo ed esaminando la comunità raccolta è possibile assegnarle un punteggio basato sul grado di varietà e sull'abbondanza di specie più o meno vulnerabili al degrado dll'ambiente. Il punteggio viene infine tradotto in una delle cinque classi di qualità previste dal metodo. 

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